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Achille Lauro – Craxi vs Reagan

Craxi e la diplomazia americana avevano entrambe voglia di non perdere la faccia. Si misero sicuramente d’accordo per tutto il teatrino che il mondo avrebbe dovuto vedere…svim, corpi speciali, f24 ecc ecc. Probabilmente il momento di maggior tensione tra Reagan e Craxi ci fu al momento in cui i due dovettero decidere chi avrebbe pagato la telefonata intercontinentale per mettersi d’accordo! Era il 1985..e il mondo già girava così…L’Italia ne uscì con la figura di un Presidente del Consiglio piu’ che mai “cazzuto”, l’America fece come al solito vedere che chi tocca un suo connazionale non la passa liscia, e alzarono in volo i loro F24 “uccelli duri”, i terroristi migrarono in chissà quale paradiso naturale….chi ci lasciò davvero qualcosa fu il povero Leon. A noi, poveri illusi, resta ancora,a trent’anni di distanza,  il dubbio se la storia andò davvero così wp-1469704993824.png

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LA LUNGA NOTTE DI SIGONELLA

Ottobre 1985, un commando del Fronte per la Liberazione della Palestina (FLP) s’impadronì della nave da crociera italiana Achille Lauro minacciando di uccidere un ostaggio ogni tre minuti se non fossero stati liberati 50 loro militanti detenuti nelle carceri israeliane.

Un cittadino americano di religione ebraica Leon Klinghoffer, ancorchè disabile e costretto su una sedia a rotelle, venne ucciso ed il corpo gettato in mare. Seguirono frenetiche trattative tra i vari governi interessati nonché il mediatore Abu Abbas, capo filo siriano del FLP che, sembra, disapprovasse l’avvenuto dirottamento. Si registrò il tentativo americano di estromettere l’Italia da qualsiasi trattativa. Ma il presidente del Consiglio Bettino Craxi si oppose decisamente.

Egli rifiutò fermamente qualsiasi ingerenza in quanto il dirottamento era avvenuto su una nave italiana. Dopo altre trattative l’Achille Lauro fece rotta per Porto Said in Egitto dove gli uomini del commando palestinese furono presi in consegna dalle autorità egiziane . Nello stesso istante, sempre secondo accordi, un Boeing 737 della Egypt Air decollò con a bordo Abu Abbas ed i terroristi in direzione Tunisi.

Fu allora che i servizi segreti israeliani informarono gli americani dell’omicidio Klinghoffer per cui 4 F14 Tomcat decollarono dalla portaerei Saratoga di stanza nel Mediterraneo ed intercettarono l’aereo egiziano costringendolo ad atterrare nella base Nato di Sigonella in Sicilia: Reagan era sempre più convinto della diretta responsabilità di Abu Abbas nella vicenda.

Irritato dall’attivismo statunitense e deciso a far rispettare la sovranità italiana, Craxi ordinò, dopo l’atterraggio, che il velivolo venisse circondato da 30 Vam dell’aeronautica e 20 carabinieri. Subito dopo il dispiegamento italiano, due Lockheed C-141 Starliter americani, atterrati senza autorizzazione a Sigonella, fecero scendere 50 uomini della “Delta Force” che circondarono gli italiani puntando le armi contro di loro.

La situazione, già di per sé delicata, si complicò ulteriormente per l’intervento di numerosi altri carabinieri in assetto di guerra fatti arrivare dalle caserme di Catania e Siracusa. Essi circondarono a loro volta gli americani creando così un triplice cordone di militari che si minacciavano a vicenda.

A nulla valsero le frenetiche telefonate a Craxi di un infuriato Reagan. Oltre a non farsi intimidire il Presidente del Consiglio ordinò al generale Riccardo Bisognero di far presidiare la base di Sigonella dall’esercito con blindati al fine di rendere inoffensivi gli americani. I palestinesi furono presi in consegna dalle autorità italiane. Alle 4 del mattino gli americani si ritirarono.

Abu Abbas, forte di un passaporto diplomatico che di fatto impediva all’Italia di trattenerlo oltre, volò con un aereo di linea jugoslavo verso Belgrado: verrà in seguito riconosciuta la sua responsabilità nella vicenda e sarà condannato in contumacia all’ergastolo, gli altri terroristi condannati a pene tra i 17 ed i 30 anni.

I rapporti tesissimi fra Italia e Stati Uniti saranno faticosamente ricuciti dalle rispettive diplomazie.

Repubblica e il no-video

La scelta di Repubblica,ampiamente dibattuta sul proprio sito, di non pubblicare più immagini,video e quant’altro,di tutto ciò che riguarda fatti di sangue dell’ Is, mi fa accapponare la pelle. Come si fa pensare di fermare le immagini nell’era delle immagini? Questa sera (02/08/16) al Tg1 delle 20:00, il 40% dei servizi riportava a Isis, con dovizia di immagini: video di combattimenti, combattenti con dita a “V” alzate, il funerale del povero prete francese ecc. Cara “Repubblica” se non cominciano i tuoi cugini media la vedo, per fortuna, molto dura.

Strage di Monaco

La puntualità con la quale da questa mattina le istituzioni e i media ci bombardano di rassicurazioni sulla nazionalità e non mussulmanita’ del l’attentatore, ha dello schifoso! Che vuol dire “tedesco-iraniano”? Forse l’aggettivo crucco anteposto al temuto mondo arabo ci dovrebbe tranquillizzare? Poi il nome “Ali'”…effettivamente germanico. Il fatto che poi fosse instabile mentalmente e che fosse uno incazzato per essere stato vittima di bullismo,mi fa effettivamente stare più tranquillo! Infine i complici che non ci sono, ma che sono stati cercati per un pomeriggio e una notte intera dalle squadre speciali di tutta la Germania! Insomna: tranquilli non e’ Isis, non è successo nulla!