ALTRO che complotto, la teoria delle scie chimiche non ha fondamenta. A stabilirlo è il primo studio scientifico condotto dalla University of California Irvine, i cui risultati sono stati pubblicati sulla rivista Environmental Research Letters. Secondo i ricercatori, si tratta di semplici fenomeni chimici e fisici spiegabili senza scomodare le teorie del complotto che periodicamente vengono evocate anche in Rete. Lo studio ricorda come il 17% della popolazione mondiale crede invece siano il segno di qualche fantomatico esperimento governativo.
Le ”prove” sotto osservazione. Lo studio ”Quantificare il consenso degli esperti riguardo all’esistenza di un programma segreto di irrorazione atmosferica su larga scala” – firmato da Christine Shearer, Mick West, Ken Caldeira e Steven J. Davis – ha visto il coinvolgimento di 77 scienziati divisi in due gruppi: da una parte degli esperti di chimica dell’atmosfera con competenze legate alle scie di condensazione e dall’altra dei geochimici che lavorano sulla deposizione atmosferica di povere e inquinanti. I ricercatori sono stati messi di fronte alle affermazioni di chi sostiene che esista una cospirazione su scala globale volta a diffondere nell’aria – per scopi che vanno dall’avvelenamento della popolazione all’ingegneria climatica – sostanze chimiche di vario tipo.
Per la prima volta il tema affrontato dal punto di vista scientifico. Un team di ricercatori Usa specializzati in studio dell’atmosfera esclude possibili ”manipolazioni”. Sfuma così la tesi complottista, cavalcata anche sui social network
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