Condivido con piacere queste parole e la bellissima foto che Guido Prussia (compagno per un mese di naja nel lontano 1986 e re-incontrato in rete casualmente poco tempo fa) ha pubblicato sulla sua pagina Facebook, durante il viaggio in solitaria che sta compiendo negli States a bordo di un van.Autore seguitissimo, non solo nei suoi articoli su FB, anche personaggio televisivo,Guido sta postando le tappe del suo viaggio, attraverso terre che si vedono solo in televisione. Qui si trova nel Montana davanti ad un maestoso bisonte albino.Tratto dalla sua pagina Facebook articolo FB di Guido Prussia
Non credere in Dio e guardarlo negli occhi.
Occhi rosa e bianchi dalla tenerezza infinita.
La benedizione e la condanna di essere unico, il sacro senza religione, la fragilità del bianco e la forza del bisonte.
Regalo del divino alle popolazioni indiane del Nord America che quando lo osservano è come se osservassero la speranza fatta carne.
Non dimenticherò mai il mio incontro di oggi, quegli attimi in cui mi sono sentito vicino a risolvere il mistero della vita grazie a una anomalia genetica apparsa come una prova della creatività del creatore.
Torno verso Billings in Montana e mi chiedo:
E ora? Ora dove vado? E’ come se avessi trovato tutto quello che stavo cercando.
La prateria, la montagna, le nuvole, la pioggia, i fiumi, i laghi, tutto in quello sguardo triste del Bisonte che vorrebbe essere come gli altri ed invece è condannato ad essere diverso.
Nel diverso c’è il mistero della vita.
Siamo tutti albini senza saperlo.
Tutti unici, senza uguali, forzatamente soli in mezzo a una mandria di nostri simili.
Questo ho visto nei suoi occhi.
Quella gabbia di solitudine che ognuno di noi occupa e dal quale nessuno puo’ uscire.
Eravamo io e lui , un uomo e un bisonte, due argini che non si toccheranno mai ma che insieme dividono il corso dello stesso fiume chiamato vita.
Guido Prussia
Photo by Geremia Giangrandi
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