La ricerca spasmodica della marginalità nella gdo, purtroppo oggi sembra essere uno dei fondamentali sul quale costruire (erronemente) il business. Gli stessi sviluppatori di rete,ormai si stanno adattando a questa moda, e si contendono i competitors,preferendo sventolare listini con percentuali a 2 cifre (spesso taroccati da costi non dichiarati, tipo quelli logistici), piuttosto che promuovere la propria insegna spiegandone il know-how posseduto,l’organizzazione della logistica,le risorse umane sul territorio, il plan-com ecc. insomma le qualità concrete di aziende consolidate. Del resto sono ormai gli stessi imprenditori che sembra non ascoltino altre forme di linguaggio che non racchiudano la parola “margine”. L’ossessione poi si trasforma in paradosso quando gli stessi professionisti del mestiere (imprenditori) cominciano a confondere la “marginalita’” con il “ricarico”, e qui a farne le spese spesso è l’utente finale. Ma tralasciamo questo triste aspetto.Eppure non sarebbe difficile capire che quel che resta della coperta margine purtroppo è ai minimi termini e,complici le nuove normative, la tracciabilità,gli investimenti ecc., non è certo destinato ad aumentare. Come fare allora per migliorare il business? Purtroppo è difficile ricordarsi che cercare di fare “cassetto” (in parole povere aumentare i corrispettivi) sarebbe la soluzione migliore…ma si sa, la strada da intraprendere sarebbe quella più dura, bisognerebbe mettere in pratica strategie di vendita, capacità espositive,investire sul personale di negozio,coinvolgere i clienti con CRM mirate,…meglio continuare a perder tempo a  ricercare chi ti offre il trenta percento di margine e fatturare cento, che accontentarsi magari del venticinque,concentrarsi sul lavoro  e cercare di portare i propri corrispettivi a centoventi.