Barare su dati oggettivi quali retribuzione, inquadramenti o situazioni riscontrabili con una semplice telefonata è stupido. Ancora peggio se a farlo è un manager di 50 anni che si è candidato alla posizione di Direttore Generale…eppure accade.
La correttezza e le fiducia sono le basi sulle quali si deve costruire la relazione candidato–Head Hunter e più in generale ogni relazione degna di tale termine.
Evita di bluffare e/o nascondermi dati, cifre o situazioni che potrebbero emergere in un secondo tempo facendo naufragare la tua candidatura direttamente nel distruggi documenti.
Internet, il personale network di ogni Head Hunter e più in generale strumenti informativi di facile accesso consentono di risalire in tempo reale al riscontro di qualunque informazione.
Non voglio arrivare a dire che esista una black-list di candidati ma nel settore ci conosciamo tutti, vedi tu.
#2 – Maldicenza
Assumiti sempre la responsabilità delle tue decisioni e dei risultati che hai ottenuto.
Sparare a zero sull’azienda che da anni ti sta pagando lo stipendio o sull’idiozia ( lo dici tu ) del tuo capo che non ti ha mai valorizzato per motivi di invidia è spaventoso.
A volte cambiare lavoro è necessario ma non lo è sparlare e addossare la croce di quanto accade esclusivamente agli altri.
Affronta le problematiche con serietà e oggettività, riconoscendo che probabilmente è giunto il momento di cambiare.
A nessuno piacerebbe assumere una persona che un domani potrebbe riservarle lo stesso trattamento.
#3 – Arroganza
La sicurezza di sé è positiva, ma quando si trasforma in arroganza e saccenza diventa fastidiosa.
Questo potrebbe essere ancora sopportabile per uno come me che non è famoso certamente per la sua simpatia, ma diventa ago della bilancia quando lo si contestualizza in un ambiente basato sulle relazioni.
Tratto da un articolo su Linkedin di Massimo Rosa
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