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BackWPup errore “Job has started, but not responded for 10 seconds. Please check information” RISOLTO

24/11/17 Il vecchio plugin per backuppare il blog (BackupWordpress) da quando ho passato su SSL il server,sembra non voler più funzionare. Decido allora di passare al plugin BackWPup un plugin molto ben fatto e del quale ho letto molte recensioni. Lo installo, lo configuro, ma da subito se provo ad effettuare il backup mi ritorna il seguente errore “Job has started, but not responded for 10 seconds. Please check information”. Leggo diversi forum sull’argomento e mi accorgo che il problema è abbastanza esteso, e le soluzioni scarseggiano. Trovo un post che finalmente dà un consiglio concreto, questo:subito copio/incollo il define suggerito sul mio wp-config.php senza accorgermi che chi ha scritto il codice sul post ha sostituito il        con   ”   e perdo una giornata a tentare di riconfigurare il plugin…. fino a quando non mi si accende il solito, classico, lampo di genio, seduto sulla coppa del gabinetto! il codice corretto è questo,

define(‘ALTERNATE_WP_CRON’ , true );

e se provate a verificare il vostro (se anche voi evevate fatto il copia/incolla)  ed è sbagliato,avete risolto!alternate

sorgente


24/11/17 The old plugin to back up the blog (BackupWordpress) since I passed the SSL on the server, it seems I do not want to run anymore. I decide then to go back to the BackWPup plugin a very well done plugin and of which I read many reviews. I install it, I configure it, but immediately if I try to back up, I get the following error: “Job has started but not responded for 10 seconds. Please check information”. I read several forums on the subject and I realize that the problem is quite extensive, and solutions are scarce. I find a post that finally gives a concrete advice, this:

I immediately copy / paste the suggested definition on my wp-config.php without ever noticing that who wrote the code on the post has replaced the    with    and I miss a day trying to reconfigure the plugin …. until I get it lights up the usual, classic, lightning of genius, sitting on the cup of the toilet! the correct code is this,

define(‘ALTERNATE_WP_CRON’ , true );

and if you try to verify yours (even if you’ve made the copy / paste) and it’s wrong, you’ve solved it!alternate

source

il nuovo Assistente Google parla italiano!

È in attivazione piano piano sui sistemi Android e probabilmente sul tuo funziona già.  Praticamente ,se già presente sul tuo smartphone, una volta attivato (sotto ti dico come) si “risveglia” ogni qualvolta pronunci  “ok Google” interagendo con le tue richieste in maniera davvero interessante. Del tipo gli chiedi distanze,luoghi,mappe e negozi , gli chiedi di accendere la torcia, di tradurre e pronunciare in lingua straniera…fa tutto!Credo apprenda anche!

Per vedere  è già stato aggiornato sul tuo Android,tieni premuto mezzo secondo il tasto home e se appare la configurazione sei a posto…dovrai pronunciare 3 volte “ok google” in modo che apprende la tua dizione, autorizzare l’accesso al tuo telefono, e qui MI RACCOMANDO dai si a tutto tranne che allo sblocco vocale del telefono (che è ancora in beta e te lo dice). Poi tutte le volte che pronunci “ok google” hai un assistente in mano!assistente

 

Clonazione del disco di sistema con Clonezilla

18/11/17 Raid 1 o non Raid 1? Un dubbio che assilla tutti quelli che hanno un server e che non vogliono perdere tutti i dati in un “lampo”. Partiamo dal presupposto che fare un backup del server non vuol dire avere due dischi in Raid 1 (chiamato anche mirroring) in quanto,poiché  la copia speculare dei dati avviene in tempo reale,se per un qualche motivo si corrompe qualche file,il danno avverrà entrambi i dischi.Altra cosa se si guasta uno dei due HD, in questo caso con il Raid 1 basterà togliere dall’array il supporto danneggiato e sostituirlo con uno nuovo.L’array verrà ricostruito e di potrà anche decidere di proseguire con un solo disco.Ma torniamo al backup vero e proprio,e cioè quell’operazione che permette di avere una “foto” di un certo momento del proprio sistema in un certo “istante”.Quindi non solo dei dati veri e propri,(quelli si possono copiare eventualmente su un altro disco in qualsiasi momento), ma parlo soprattutto del sistema operativo,del mbr, e delle installazioni/configurazioni degli applicativi.Insomma un backup che ti permette di mettere il disco è far ripartire la macchina allo stato della “foto”.Per far ciò,per copiare anche i file di sistema, è necessario che il disco sorgente sia “smontato” e quindi bisognerà lavorare con una distribuzione Live con Clonezilla. Premetto che la mia configurazione è la seguente: Macchina:HP Proliant Microserver, S.O.:Ubuntu Server 14.04.Quindi per creare la Live da USB con Clonezilla ho usato Tux che in pratica scarica la iso con Clonezilla e la installa sulla chiavetta, tutto da solo.Pronta la chiavetta bisogna rendere avviabile  la macchina da Bios (nel caso non fosse già impostato ).Inserita la Usb e avviato il server apparirà il menu di lancio di Clonezilla che porterà al menu di scelta del backup: disco su Iso (creazione di Iso su percorso scelto) oppure quella che ho utilizzato io: disk sector to disk sector…in pratica la copia settore x settore del disco su un altro di uguale o capacità superiore. Un Terabyte in due ore e mezza..e il clone è pronto!Clonezilla

 

whatsapp ora puoi cancellare i messaggi inviati

ho questa versione di WA wa

e ho scoperto che se invio un messaggio e subito dopo tengo premuto il testo appare questo menu.wa

in pratica se scelgo di eliminare per tutti, verrà eliminato anche per il destinatario con la nota : “questo messaggio è stato eliminato”. Se il destinatario non lo aveva ancora letto non saprà mai quale era il contenuto..se invece lo aveva già aperto ovviamente non viene cancellato ma appare comunque l’avviso.

 

KRACK! Bucata la crittografia WPA2 delle reti Wi-Fi

wifi


Una vulnerabilità permette ai pirati informatici di intercettare tutti i dati che viaggiano sulle connessioni senza fili. Oggi si scopriranno i dettagli.

Abbiamo passato anni a raccomandare di usare una password per crittografare i dati delle connessioni Wi-Fi. Ieri si è scoperto che è perfettamente inutile: il protocollo di crittografia WPA2 soffre infatti di un bug che consentirebbe ai pirati informatici di fare quello che vogliono.

WPA2 (Wi-Fi Protected Access II) è il protocollo adottato per proteggere le connessioni tra dispositive e access point che utilizzano Wi-Fi e, fino a oggi, era considerate lo stato dell’arte per garantire connessioni sicure. Con questa nuova tecnica di attacco si apre una vera voragine che indebolisce qualsiasi rete.

Il “proof of concept” che verrà reso pubblico oggi è stato battezzato con il nome di KRACK(abbreviazione di Key Reinstallation Attacks) e farebbe leva su una serie di vulnerabilità legate al sistema di scambio delle chiave nel corso del processo di handshacking.

Stando a quanto si legge in un’allerta inviata dal CERT a un centinaio di aziende, sfruttando le vulnerabilità sarebbe possibile decrittare il traffico, intercettare informazioni, dirottare le connessioni http, replicare i pacchetti e portare attacchi di http injection. Insomma: un vero disastro.

La buona notizia è che si tratta di vulnerabilità scoperte da un gruppo di ricercatori e non ancora attivamente utilizzate da cyber-criminali. Le cose, però, rischiano di degenerare in fretta. Non appena si conosceranno i dettagli, i pirati potranno cominciare a sfruttarla.

ora che la protezione è stata bucata non solo un malintenzionato potrebbe accedere ad una rete protetta, ma addirittura potrebbe leggere e registrare il traffico di rete semplicemente stando nei paraggi, senza neppure connettersi alla rete e quindi senza lasciare segni di intrusione. Questo vuol dire che eventuali password, codici, indirizzi email e nomi utente che vengono inviati a server non protetti sono alla mercé di chiunque resti in ascolto sul canale in cui l’access Point e un dispositivo wireless hanno stabilito un collegamento. Quello che è successo è gravissimo: chiunque potrebbe avere accesso senza problemi ai video delle videocamere IP dentro casa così come ai contenuti presenti su un hard disk di rete, documenti, foto, backup.Il livello di pericolosità è talmente elevato che si è deciso di creare un sito dedicato con tutte le informazioni, sito che ancora non è raggiungibile.

Inutile dire che oggi gli utenti possono fare ben poco: l’unica soluzione è navigare solo su siti che utilizzano protezione HTTPS ma molti dispositivi connessi in casa, senza che l’utente lo sappia, potrebbero ancora utilizzare connessioni senza certificato di protezione.

I produttori di modem e di access point stanno già iniziando a lavorare alle varie patch e nelle prossime settimane inizieranno gli aggiornamenti, sicuramente per i dispositivi business e per le grandi reti. E quelli nelle case di tutti? I modem di proprietà degli operatori verranno probabilmente aggiornati direttamente dalle telco senza che l’utente debba fare nulla, mentre i modem e gli access point di proprietà andranno aggiornati a mano. Sempre che i produttori, soprattutto per i dispositivi più vecchi, rilascino un aggiornamento.

fonte qui

Risolto: wordpress non aggiorna plug-ins

la mia attuale versione di WP è la 4.7.5 ma dalla 4.6 non riuscivo ad aggiornare automaticamente i plug-ins e lo stesso WP. Il resto funzionava tutto perfettamente.Stanco mi ci sono dedicato 3 serate e ho risolto con le seguenti operazioni

prima parte

Aggiornato PHP del server alla versione 5.6.31  link

Aggiornato cURL alla versione 7.50.2 link

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Da questo momento sono magicamente apparsi 13 aggiornamenti di plug-in ma se provavo a lanciare l’aggiornamento mi ritornava un errore cURL 6. Ho risolto in questo modo:

seconda parte

nella cartella wp-content ho creato la directory temp

per sicurezza ho ridato a tutta la cartella wp-content i permessi consigliati da WP (quindi 755 alle dir e 644 ai file) con questi due semplici comandi che fanno la cosa in modo ricorsivo e automatico per tutte le cartelle e files. Bisogna posizionarsi all’interno della dir e lanciare da shell (sudo) qui

find . -type f -exec chmod 644 ‘{}’ ‘;’

find . -type d -exec chmod 755 ‘{}’ ‘;’

sono andato a dire a WP la cartella da utilizzare per i suoi traffici temporanei, editando il file wp-config.php e aggiungendo all’ultila riga della sezione modifiche la seguente riga

define(‘WP_TEMP_DIR’, dirname(__FILE__) . ‘/wp-content/temp/’);

a questo punto ho dato alla dir temp (precedentemente creata) i permessi 777 (solo a quella!). Porre attenzione che l’owner della cartella sia www-data (comando chown -R www-data:www-data nomecartella)

In pratica WP non aveva una cartella Temp dove effettuare i download temporanei. Ora funziona tutto alla perfezione

Operazione dismissione hardware per il pc-gaming (e svuotamento cantina)

Partita l’operazione per liberare la cantina da tutto l’hardware accumulato nel passato da pc-gamer. Del resto ormai, con la PS4 operativa, qualsiasi aggiornamento hardware del PC sarebbe pura idiozia. Comincio con un oggettino che mi comprai quando Colin McRae rally spopolava, e avere il volante “dinamico” era un must tra i piloti.

Volante Enzo Ferrari Thrustmaster  completo di pedaliera e imballo originale! Svendendolo, viste le dimensioni della confezione,credo potrò, in un colpo solo,svuotare la cantina di 1 metro cubo di hardware!

link inserzione ebay

WP Totale Cache plugin – configurazione per ottenere un sito veloce

Non c’è dubbio che W3 Total Cache sia il miglior plugin di caching per WordPress. Sono migliaia i siti ottimizzati da W3TC. Tuttavia altretanti sono gli utenti che si avvicinano per la prima volta a questo programma senza sapere come muoversi tra le decine di opzioni che sono messe a disposizione, perdendo così la possibilità di vedere il loro sito funzionare più velocemente.

Ecco quindi lo scopo di questo articolo: mostrare agli utenti come configurare al meglio W3 Total Cache per ottenere il massimo risultato.

Qubit News stesso usa questo plugin con ottimi risultati. Su Google Page Insights il sito è passato da un misero 56% ad un buon 77% di ottimizzazione (versione mobile). Certo, si può fare molto altro, ma andiamo con calma.

Prima di tutto va installato ed attivato il plugin. Per vedere i miglioramenti si consiglia di usare Pingdom Speed Speed Test o lo stesso Google Page Insights. Procediamo quindi a configurare il tutto.


GENERAL SETTINGS

PAGE CACHE

  • Page Cache: Enable
  • Page Cache Method: Disk Enhanced

MINIFY

  • Minify: Enable
  • Minify Mode: Auto
  • Minify Cache Method: Disk (Miglior opzione per hosting condiviso)
  • HTML minifier: Default
  • JS minifier: JSMin (default)
  • CSS minifier: Default

DATABASE CACHE

  • Database Cache: Enable (Raccomandato solo se Object caching non è disponibile)
  • Database Cache Method: Disk (Perfetto per hosting condiviso)

OBJECT CACHE

  • Object Cache: Enable
  • Object Cache Method: Disk (Raccomandato per hosting condiviso)

BROWSER CACHE

  • Browser Cache: Enable

CDN

  • Ignora questa sezione se non hai intenzione di usare una CDN (per esempio CloudFlare)

REVERSE PROXY

  • Ignora

MONITORING

  • Ignora

LICENSING

  • Se hai una licenza di W3 Total Cache, inserisci qui la key.

MISCELLANEOUS

  • Ignora

DEBUG

  • Ignora

PAGE CACHE

GENERAL

  • Cache front page: Enable
  • Cache feeds: site, categories, tags, comments: Enable
  • Cache SSL (https) request: Enable se usi un servizio SSL altrimenti disabilitalo. Si applica anche alle pagine HTTPS
  • Cache URLs with query string variables: Disable (non raccomandato in ogni caso)
  • Cache 404 (not found) page: Disable
  • Cache request only forwww.yourdomainname.com: Enable
  • Don’t cache page for logged in users: Enable
  • Don’t cache for following user roles: Enable per Administrator (ed eventuali altri utenti tranne Contributor e Subscriber)

CACHE PRELOAD

  • Automatically prime the page cache: Enable
  • Update interval: 900 seconds
  • Pages per interval: 10 è il valore di default. Per un hosting condiviso lo standard è 10.
  • Sitemap URL: Inserisci l’URL della sitemap.xml del tuo sito
  • Preload the post cache upon publish events: enable

PURGE POLICY

  • Abilita le seguenti checkbox: Front Page, Post page, Blog feed
  • Specify the feed types to purge: enable “rss2.0”
  • Purge limit: 10
  • Additional pages: Ignora
  • Purge sitemaps: inserisci la seguente linea se non attiva di default: ([a-z0-9-]*?)sitemap([a-z0-9-]*)?.xml

ADVANCED

  • Ignora questa sezione in quanto le impostazioni che sono attive vanno già bene per migliorare il sito.

MINIFY

La minificazione riduce la dimensione dei file rimuovendo gli spazi vuoti e le porzioni di codice non necessario dai file HTML, CSS e JavaScript. Tutto questo fa in modo che il sito si carichi molto più velocemente.

GENERAL

  • Rewrite URL structure: Enable
  • Disable minify for logged in user: Enable
  • Minify error notification: Disable

HTML & XML

  • HTML minify Settings: Questa è una delle migliori impostazioni da abilitare, se possibile. È possibile che su alcuni siti, abilitando la minificazione HTML e XML, questa impostazioni “rovini” il layout del sito (scritte fuori posto per esempio). Bisogna quindi andare per tentativi. Provare le varie impostazioni di questa sezione fino a ragiungere (senza che il sito subisca danni grafici) le impostazioni sotto indicate.
    • Inline CSS minification: Enable
    • Inline JS minification: Enable
    • Don’t minify feed: Enable
    • Line break removal: Enable (Abilitando questa opzione, W3 Total Cache rimuoverà leline break da HTML e XML)
  • Ignored comment stems: Ignora questa impostazione o lascia quella pre-impostata.

JS

  • JS Minify Settings: Abilita solo se questa non stravolge la grafica del sito
    • Operation in areas: Abilita minificazione e imposta Non-blocking using “async” dal menu embed type. Solo per la sezione head.
    • Preserve comment removal: Disable
    • Line break removal: Disable

CSS

  • CSS minify settings: Enable
    • Combine only: Disable
    • Preserve comment removal: Disable
    • Line break removal: Enable (Abilitando questa opzione, W3 Total Cache rimuoverà tutte le line break inutili dal file CSS)
  • @import handling: Select none

ADVANCED

  • Non modificare niente. Le impostazioni standard sono più che buone per l’ottimizzazione.

OBJECT CACHE

Se il Database Caching non è disponibile, l’Object Cache può incrementare moltissimo le prestazioni del sito. Tra le tante ragioni per non usare il Database Caching c’è la raccomandazione da parte delle stesse aziende di hosting di ignorare questa opzione.

Si raccomanda di lasciare le impostazioni di default per l’Object Cache.

BROWSER CACHE

Una delle più importanti sezioni di W3 Total Cache nonchè linfa vitale delle varie statistiche positive per quanto riguarda prestazioni e veloità di un sito. Applicare come di seguito:

GENERAL SETTINGS

  • Set Last-Modified header: Enable
  • Set expires header: Enable
  • Set cache control header: Enable
  • Set entity tag (etag): Enable
  • Set W3 Total Cache header: Disable
  • Enable HTTP(gzip) compression: Enabled (Abilitando questa opzione, W3TC comprimerà ancora di più i file garantendo così una velocità maggiore).
  • Prevent caching of objects after settings change: Enable
  • Prevent caching exception list: Ignora
  • Don’t set cookies for static files: Enable
  • Do not process 404 errors for static objects with WordPress: Disable
  • 404 error exception list: Default

Finito. Cliccare sul tab principalePerformance ed una volta nella pagina sul pulsante Empty All Caches.

Senza toccare altre opzioni, provate ad eseguire un test tramite i servizi indicati ad inizio articolo. Un miglioramento c’è stato sicuramente.

Tuttavia non è finita qui. Un altro passo importante, molto importante in effetti, riguarda l’ottimizzazione delle immagini. Ma ne parleremo in un altro articolo.

fonte qui