Paola Saulino:..faro’ pompini a chi voterà NO

“COME MADONNA NEGLI USA, FARÒ POM… A CHIUNQUE VOTI NO AL REFERENDUM”: LA PROPOSTA INDECENTE DELL’ATTRICE ITALIANA…screenshot_20161022-173349
Ora anche l’Italia ha la sua Madonna. E non stiamo parlando del campo musicale, dove la cantante americana resta l’indiscussa reginadel pop.
Quanto di quello della politica. Alcuni giorni fa, Louise Veronica Ciccone ha infatti promesso sesso orale gratuito a tutti coloro che, l’8 novembre, voteranno Hillary Clintoncome prossimo presidente degli Stati Uniti.

La notizia, ovviamente, ha fatto il giro del mondo. E ha evidentemente scatenato la fantasia di Paola Saulino, attrice italiana (anche se lei preferisce definirsi un’artista), che ha deciso di seguire le orme di Madonna

Anzi, prima si è offerta come “aiutante” della pop star (“Se Madonna non ce la fa l’aiuto io a fare i pompini a chi vota Clinton”). Poi ha deciso di rivolgersi agli elettori italiani.

Mossa pubblicitaria o promessa elettorale? Non resta che aspettare il 4 dicembre.

Fonte

Londra….plan-com di un viaggio già fatto

per chi volesse un’idea per pianificare un week-end a Londra:

Volo da Malpensa Easyjet (circa 80€ a testa a/r) .Partono sempre dal terminal sud e arrivano all’aeroporto di Gatwick.aereo
Parcheggio Easyjet FA.TE.MA PARKING  Via Piemonte 10 – Lonate Pozzolo (VA) con trasferimento a/r . L’ho trovato davvero comodo. Prenoti e paghi online (circa 18€ per 3 giorni) http://www.fatemaparking.it . Arrivi al parcheggio, trovi un cancello scorrevole chiuso e sulla destra un numero fisso che devi chiamare. In un secondo ti fanno entrare e posteggiare l’auto. Subito ti traferiscono al terminal con una navetta. Quando rientri, appena fuori dal controllo documenti, chiami (a qualsiasi ora)  il n° 0331 668830 e nel giro di 15 minuti arriva la navetta che ti riporta al parcheggio. Ritiri l’auto e te ne torni a casa. (ricordati di conservare quando parti la ricevuta che ti consegnano perchè te la richiedono quando vengono a riprenderti)parcheggio
Treno Aeroporto-Londra.Gatwick è a circa 48 km da Londra, ma è super servita dai mezzi. Il più veloce è il treno e la stazione è nell’aeroporto! Poichè quando si arriva a Gatwick quasi tutti vanno a Londra, alle biglietterie c’è parecchio casino. Per ovviare si può fare il biglietto online con Gatwick Express (fino al giorno prima di partire) pagare con carta di credito e ritirare il biglietto direttamente alle macchinette. Il sistema è semplice: effettui l’acquisto su http://ticket.gatwickexpress.com  inserisci un indirizzo mail e paghi (in 3 sola andata circa 31 sterline) con qualsiasi carta. Via mail ti arriva un codice. Quando sei in stazione, vai alle macchinette della Gatwick express , premi tra le opzioni “collect”, inserisci la carta che hai usato per la prenotazione e inserisci il codice ricevuto via mail. Fatto! 30 secondi! Lì a fianco c’è il binario con il treno che ti porta diretto alla Victoria Station in 30 minuti. treno
Metropolitana per arrivare all’albergo. Il Novotel che ho scelto, dista circa 20 minuti di metropolitana dalla stazione Victoria. Vi sono una miriade di mezzi che portano all’albergo, ma il più veloce e comodo è sicuramente la metro. L’ingresso è davanti alla stazione. Per evitare di fare tutte le volte il biglietto per salire sui mezzi (tra l’altro sui bus non puoi comprare biglietti o salire senza) ho optato per una tessera ricaricabile della OYSTER che si acquista direttamente nella metro alle macchinette. Il costo della card è di 5 sterline e la ricarichi di quanto vuoi da 5 / 10  /  15  / 50 sterline ecc. Lo fai direttamente alla macchinetta tramite carta di credito e ti consiglio una carica di 15 sterline. Quando dovrai tornare, la puoi rendere e ti vengono resi sia il costo della card, che il residuo. La puoi usare su qualsiasi mezzo. In metro ricordati di passare la card sia all’ingresso che all’uscita dei tornelli (anche se sono aperti per far defluire prima le code) in quanto sono previste multe che ti detraggono direttamente il credito dalla card.  Per maggiori info vai sul fondo di questo articolo che ci sono tutti i dettagli per viaggiare a Londra metropol
Albergo. Io ho scelto un’offerta che ho trovato con Novotel London City South 53-61 Southwark Bridge Road che è un 4 stelle. In buona posizione, vivino a Tower Bridge, alla metro ecc.. insomma comodo. E’ un buon albergo e vi lavora un gentilissimo ragazzo italiano di nome Mario, e avere uno che parla la tua lingua a Londra a volte è comodo. Senza colazione circa 45/50 sterline a testa albergo
Mangiare. Infine la parte più importante per un italiano…il cibo. A Londra ci sono un sacco di posti dove mangiare in maniera umana. A differenza della Scozia dove ho patito la fame, qui ci sono specialità molto simili alle nostre. Per pranzo veloce durante il giro della città vi consiglio la catena Pret a Manger . Un fast food molto diffuso a Londra  che però utilizza prodotti freschissimi (ottimi i tramezzini con i gamberetti e rucola). Trovate anche il caffè e mi raccomando di specificare “expresso”. Per la sera e se vi piace la carne non potete non visitare Aberdeen Angus Steack House. Ottime carni, pollo, e dolce delizioso (in 3, con filetto di angus alla piastra, gnocchi agli spinaci,mezzo pollo con salsa BBq e patatine, gelato e tirami su (ottimi) circa 75 sterline).Si trova vicino a Piccadilly, sopra Trafalgar Square angus

circa i trasporti e la Oyster card:

Cosa è la Oyster Card?

E’ una tessera magnetica del formato di una carta bancomat, su cui occorre caricare un importo prima di poter viaggiare in metro, in bus e anche in treno, anche se limitatamente all’area metropolitana. Da questa carta prepagata viene scalato l’importo speso per ogni viaggio con i servizi pubblici, fino al raggiungimento di un tetto massimo giornaliero (Daily Price Cap).

Dove si acquista?

La Oyster Card si acquista in tutte le biglietterie della metropolitana e presso i tantissimi negozi che ne espongono il logo. Essendo una carta prepagata, può essere caricata dell’importo desiderato: suggeriamo qualche decina di sterline per avere qualche giorno di autonomia, considerando che al giorno non spenderete più del Daily Price cap (leggi più avanti). Solo al primo acquisto si paga, una tantum, una caparra di £5, rimborsabili.

Come funziona la Oyster Card?

Una volta caricata, la Oyster Card diventa una carta prepagata a tutti gli effetti da cui viene regolarmente scalato l’importo del viaggio (pay as you go). In metropolitana ed in treno è necessario strisciare la Oyster sia in ingresso (touch in) aprendo i tornelli per arrivare ai binari, sia in uscita al termine del viaggio (touch out). In autobus si striscia la Oyster sempre e soltanto al momento di salire: il lettore giallo è ben visibile agli ingressi del bus.

Quali zone copre?

Londra è divisa in zone quasi concentriche: dalla zona 1, che include il centro, alla zona 9, la più periferica dell’area metropolitana. E’ proprio dall’attraversamento di queste zone che dipende la tariffazione del viaggio. Con la Oster Card si può viaggiare tranquillamente in tutta l’area metropolitana di Londra senza porsi il problema delle zone. Se il credito non è sufficiente si ricarica in una qualsiasi biglietteria.

Quanto costa viaggiare con la Oyster Card? Le Tariffe 2016 dei Trasporti di Londra

In Metro, DLR, Overground e Treno il credito che viene scalato dalla Oyster è calcolato in base alla fascia oraria (Peak e Off Peak) e alle zone attraversate. Più zone si attraversano, più aumenta il costo, come nell’esempio sottostante. In autobus il credito viene scalato invece a singola corsa, senza tenere conto della durata e della lunghezza del viaggio.

Tariffe Oyster Card

Peak, la fascia oraria più costosa, va dal lunedì al venerdì dalle 6:30 alle 9.30 e dalle 16.30 alle 19. La fascia oraria Off Peak è quella al di fuori di questi orari e comprende l’intera giornata del sabato, della domenica e delle feste nazionali.E’ importante notare che, raggiunto in una giornata un certo importo di spesa (Daily Fare cap), non si andrà mai oltre anche se si continua a viaggiare, e questo fino al giorno successivo. Insomma, una volta raggiunto il Daily Price cap (o Daily Fares cap) si viaggia gratis! I viaggi in autobus hanno un proprio Daily Price Cap

Come si ricarica la Oyster?

Quando il credito finisce, questo può essere ricaricato per l’importo desiderato presso tutte le biglietterie delle stazioni della metropolitana tramite l’operatore (l’operazione di ricarica si chiama Top up) oppure alle biglietterie automatiche, che è possibile impostare anche in lingua italiana. Si può pagare cash o con carta. Se registrata, la Oyster Card può essere ricaricata anche via internet alla pagina https://oyster.tfl.gov.uk/oyster/link/sso/0001.do e si può attivare la autoricarica (auto top-up).

oyster

 

Londra:cena da Aberdeen steak house Piccadilly Circus

Stasera cena da Angus Steakhouse,  in Coventry Street. Bel locale su due piani , curato, personale spettacolare, tutti carini, gentili e simpatici e si mangia veramente bene . Carne e pollo cotti in modo egregio e di ottima qualità. Bella la vista che si gode dal secondo piano , specie se , come noi , si riece ad avere un tavolo a ridosso della vetrata  , pieno di gente .. ci siamo adatti agli orari anglosassoni alle 18,30 orario locale eravamo al tavolo già seduti, visto anche che pioveva cats and dogs… comunque tra l’ordinazione , l’arrivo delle pietanze e considerato che qui siamo un’ora indietro,  abbiamo mangiato alla nostra cara , solita ora di cena … Il menu spazia tra primi , secondi a base di carne, maiale, verdure ecc Abbiamo preso dei gnocchi agli spinaci, un filetto di angus, patatine fritte e 1/2 pollo BBQ, acqua, per dolce tiramisù e coppa gelato. Tutto veramente eccellente. Il conto, che ti viene portato senza il servizio, e’ stato di 73 sterline. A Londra mangiare fuori, in locali belli o brutti, non costa poco…quindi reputo il rapporto qualità/location/prezzo buoni. Se sarò in zona vi farò sicuramente di nuovo visita

tratto da:

London . Cena da Angus Steakhouse

10 dritte per farsi leggere sul web

..è bene ricordare che il successo di un pezzo non dipende mai soltanto dalla sua qualità. In maniera un po’ grossolana possiamo dire che il 50% del successo di un testo dipende dal titolo (in senso semiotico parliamo di testi scritti, audio-visivi e ipermediali) e nel caso di testi scritti molto dipende dal teaser, dal catenaccio, e dal lead. Il 30% dipende dalle strategie di growth hacking e quindi dall’applicazione dei principi SEO, dalla scelta dei tag, dal seeding efficace e dall’advertising. Solo il 20% dipende dal contenuto vero e proprio. Per aumentare il valore del contenuto quando si scrive il web è importante seguire queste poche, semplici regole.

  1. Evitare testi troppo lunghi (tranne quando scegliamo i longform, abbiamo tutti troppe cose da leggere e la competizione è durissima)
  2. Evitare le personalizzazioni (a meno che non si tratti di un’autorità nel settore, possono intervenire in fase di seeding o di diffusione)
  3. Verificare sempre le fonti (attenti ai pozzi avvelenati, copiare qualcosa di sbagliato rende ridicoli)
  4. Non esagerare coi dettagli (ma fornire sempre dei riferimenti credibili, meglio se da fonti primarie)
  5. Scovare e usare delle belle foto a corredo dei testi (verificando la liceità e cioè i diritti degli autori)
  6. Non inzeppare il testo di link (una media di 3/5 va bene)
  7. Ricordare che la metà del traffico è ormai su smartphone, il 20 su tablet e il 30 su pc (queste percentuali cambiano durante la giornata)
  8. Considerare che il tempo medio di lettura di un post online è variabile tra 1 e 3 minuti (ma dipende molto dalla piattaforma e dalla tipologia: news, short o long stories, inchieste)
  9. Immaginare un pubblico più vasto di quello a cui ci si rivolge (non conosceremo mai perfettamente il nostro pubblico e dobbiamo puntare sempre ad ampliarlo)
  10. Non essere ossessionati dal numero di like, fan e follower: non esiste nessuna proporzione diretta tra quei numeri e la quantità di quelli che vi leggono

tratto  da http://www.chefuturo.it/2016/08/scrivere-giornalismo-web/

Week end a Londra

Milano Malpensa 14 ottobre 2016. Ore 08:30 siamo nel terminal in orario sulla tabella di marcia. Colazione e acquisto della bustina x i liquidi da macchinetta automatica (1 euro = 3 bags!). Ore 10:00 ci si imbarca sotto la pioggia (e che pioggia ci siamo lasciati alle spalle a Genova!). Ore 11:20 locali siamo a Gatwick.

Se pensate di fare una cosa veloce ad uscire dai controlli dell’aeroporto,scordatevelo! Una coda a serpente che è durata mezz’ora. Passato anche questo non ci restano che dieci minuti per prendere i biglietti del treno e correre in quanto parte a mezzogiorno…siamo saliti che si stavano chiudendo le porte. Un viaggio di mezz’ora e si arriva a Victoria Station.

In queste due foto sopra hanno girato il film con Matt Damon ..la scena del cecchino in stazione. Fuori una bellissima citta’. La Wenstminster cattolica

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e l’Abbazia originale protestante con lo sfondo del Tower

Il Big Ben 20161014_142138

La cattedrale S.Pauli20161014_131847

altre immagini

La mobilità a Londra mi sembra complicata. Ho scaricato un’ App per capire come girano i bus.. in più a bordo non si può pagare in contanti e non si può comprare il biglietto…quindi abbiamo dovuto fare una card ricaricabile che passi su un lettore appena sali sui mezzi..sia bus che treni che metro.

Sabato 15 Ottobre. Alle 10:00 siamo a zonzo.Passando sul Tamigi ci si rende conto di quanto si assomigliano gli stemmi di Genova e quello di Londra20161015_092549

ormai la metro non ha più segreti per noi ed è davvero veloce e comoda. Basta capire i colori ed i nomi delle linee ed il gioco è fatto. Il costo dipende dal tragitto, dalla zona, e dalla fascia oraria

Colazione in Regent street da “caffè concerto” dove un caffè,un cappuccio, una bottiglietta d’acqua e 2 brioches valgono 19 sterline20161015_104841

dopo la ricarica si comincia il giro…un assaggio di the da Whittard con conseguente acquisto20161015_110356poi verso Hide Park20161015_120103

nuovo giro in metro per avvicinarsi ai magazzini Harrods..veramente favolosi. Al primo piano la zona cibo è  qualcosa di stupendo, poi ai piani di sopra tecnologia, luxury,arte e quant’altro. Credo che per visitarli tutti bene ci vorrebbero 4 giorni interi

Si ritorna verso Trafalgar Square passando per le vie famose dello shopping, compresa Carnaby Street e la zona cinese 20161015_175002

Comincia nel frattempo a piovere ed è ora di cena…avevo già adocchiato nei pressi di Piccadilly il “Aberdeen Angus Steak House. Una coda di qualche gruppo e siamo seduti al secondo piano. Il locale è affollatissimo e sono solo le 18:30. Abbiamo preso tutte cose ottime: gnocchi agli spinaci, filetto di angus, pollo alla griglia con patatine, ed infine gelato e tiramisù . Il prezzo giusto circa 25 sterline a testa. Tutto eccellente..da tornarci

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Domenica 16 ottobre. Sveglia alle 8:00 per sfruttare il poco tempo rimasto prima della partenza. Prendiamo ormai con scioltezza la metro presso la stazione di Cannon Street. Due fermate e arriviamo al Ponte.  Dopo un giro di sotto decidiamo di visitarlo anche sopra.  Con lo sconto famiglia in tre paghiamo 12,00 sterline. Di sopra oltre che di una magnifica vista vediamo filmati dell’epoca, la storia della costruzione, e assaporiamo  la passeggiata sul vuoto con selfie vari.

Si torna in albergo. Prendiamo i bagagli e si fa il check out.  Di nuovo in metro,questa volta diretti a Victoria Station. Pranzo a Pret a Manger proprio a fianco alla stazione. Incontriamo un altro italiano, di Napoli. Poi dieci minuti di strada per andare a Buckingam Palace. Si torna quindi in stazione per il rientro a Gatwick e partenza del volo.

Linux il sistema operativo immune ai virus

Linux..il sistema operativo che è progettato e strutturato in modo da permettere un immunità pressoché totale da virus e qualche tipo di malware.. Qui cercherò di spiegare COME, e tenterò di ricordare agli utenti che il sistema SICURO per definizione non esiste, “l’unico sistema sicuro è quello spento“, come mi suggeriscono nei commenti.. Però Linux se usato con un briciolo di attenzione (aggiornare il sistema e non fare cose “stupide”, qui elencate) vi permette di scordarvi di Virus e Malware

Tanti dicono che l’unico motivo per cui i virus per Linux non ci sono sia la poca diffusione.. Il che è vero per l’utenza Desktop (utenti “normali”) ed è assolutamente falso negli ambienti Server.. ma questo è un altro discorso!

Occorre poi fare una piccola distinzione: un Virus è un Malware, software malevolo, esistono poi altri tipi di malware come i Worm..

Un Worm è un virus che sfrutta una falla di sicurezza di un sistema operativo per eseguirsi ed infettare una macchina, quindi si replica attraverso la rete..

Storicamente i sistemi Linux hanno meno falle di sicurezza dei sistemi Windows, e quindi meno falle da sfruttare per i Worm, inoltre le falle hanno tempi di correzione di 2-3 giorni, talvolta poche ore… un Worm avrebbe vita decisamente breve quindi!

Ma vediamo di capire perché un sistema Linux è più resistente, talvolta immune, ai Virus!

Elencherò dei punti, alcuni banali.. altri più importanti

  • Più utenti di Linux significa anche più Utenti che guardano il codice sorgente, ovviamente non tutti lo faranno, ma gli utenti più esperti o più curiosi possono farlo! La possibilità di scoprire falle aumenta!
  • Perché un file venga eseguito gli vanno assegnati MANUALMENTE i permessi di esecuzione! Oppure va scompattato (con i permessi già corretti) ed eseguito.. non basta cliccarci su 2 volte
  • L’utente lavora sempre come “Utente”, e se non mette la password di amministratore (root) il virus non può far gravi danni, l’utente deve solo imparare a non digitare la password ogni volta che viene richiesta in modo cieco.. E la password non viene richiesta spesso, solo quando si vuole installare qualcosa (vedere prossimo punto) o modificare qualche configurazione! Se non si sta facendo nessuna di queste 2 cose la password non serve

    Su Linux l’utente “normale” può fare praticamente tutto.. il sistema è fatto in modo tale da non creare alcuna limitazione che non sia necessaria.. una volta configurato e avendo tutti i programmi che ci occorrono installati ci possiamo dimenticare della password di root (meglio di no), salvo per fare gli aggiornamenti al sistema

  • Il motivo principe dell’immunità ai Virus di Linux: i Repository!!

    I Repository sono delle raccolte di software (programmi) sia di sistema che per l’uso comune, in genere accessibili via internet! E’ qualcosa di simile al Windows Update, ma su Linux ci sono per qualunque programma..

    Se volete installare un programma su windows lo cercate su internet, lo scaricate e lo installate (con nessuna garanzia che quel programma sia esente da virus o di software malevolo)

    Su Linux aprite il programma di gestione dei Repository, cercate il programma che vi interessa e lo installate da lì.Ogni distribuzione ha un suo Repository con un team di mantenitori che se ne occupano! Quando si fa un aggiornamento vengono aggiornati TUTTI i programmi installati nel sistema, non solo quelli del sistema operativo in se

    l’uso dei repository garantisce che qualunque programma decidiamo di installare sia esente da Virus, i casi in cui qualche programma che ci serve non sia presente nei repository sono abbastanza rari, quindi il rischio di installare programmi malevoli è pressoché nullo

  • Niente Crack, gli utenti Linux sono spinti a non installare Crack ma ad utilizzare software Libero (e spesso gratuito), soprattutto grazie all’uso dei repository citati sopra! Ed è risaputo che spesso i crack contengono software malevolo
  • Se anche qualche utente non sta attento è molto difficile che siano in molti a non fare attenzione, quindi la diffusione dei Virus è un fenomeno assai difficile su Linux

Come avrete quindi capito: se installate il software dai repository non installerete mai alcun virus..

se riceveste un’email con un virus dovreste effettuare diverse operazioni per riuscire ad infettarvi (mettere i permessi di esecuzione, eseguirlo manualmente, dare la password di root per fargli fare danni gravi) insomma… non è proprio un procedimento “automatico” o che si possa eseguire senza riflettere…

Restano i Worm, quei programmi che sfruttano le falle del sistema per auto-installarsi.. Per questi non c’è garanzia assoluta.. se non quella di aggiornare il sistema periodicamente e prendere altre misure di sicurezza, come un firewall, che su Linux funziona decisamente bene!

Il firewall Linux, iptables, è un firewall gratuito e molto potente, in pochi minuti può essere configurato per rendere la macchina connessa ad internet INVISIBILE dall’esterno (stealth) e senza impedimenti a nessuno dei programmi comunemente utilizzati su internet
L’utente non è annoiato da continui e più o meno comprensibili pop-up che “chiedono” se bloccare o meno un programma.. per capirci.. una volta che avete configurato il firewall ( script, firestarter, guardog ) potete scordarvi che esista
La limitazione dei firewall Windows è che sono costretti ad appoggiarsi allo stack di rete di Windows.. rallentano quindi il sistema e sono più complessi da configurare! Per trovare poi un firewall con le stesse caratteristiche diiptables occorre cercare a lungo e difficilmente se ne troverà uno gratuito

Nonché la consapevolezza che le falle sono molte meno e risolte in modo molto più rapido che sugli altri sistemi; ancora una volta questo significa che la diffusione di un Worm verrà stroncata in breve tempo e resterà limitata a pochi casi.

WikiLeaks, “il Vaticano sa dell’esistenza degli alieni”. La rivelazione dell’ex astronauta Mitchell

Una mail del gennaio 2015 dell’ex membro dell’equipaggio dell’Apollo 14 è stata intercettata dai whistleblower. Il destinatario del messaggio era l’attuale direttore della campagna elettorale di Hillary Clinton, il cui staff però replica: l’associazione di Julian Assange “è manovrata dalla Russia che vuole far vincere Trump”
La rivelazione l’ha fatta EdgarMitchell, il sesto uomo a mettere piede sulla Luna. E avrebbe del clamoroso: il Vaticano è consapevoledell’esistenza di forme di intelligenzaextraterrestre. L’ex astronauta, morto nel febbraio 2016, lo ha affermato in una mail risalente algennaio 2015, e resa nota daWikiLeaks nelle scorse ore, insieme ad altri 2mila messaggi riservati.
La mail incriminata era stata inviata da Mitchell a John Podesta, l’attuale direttore della campagna elettorale diHillary Clinton. Mentre parlava di un imminente incontro, e degli argomenti che vi si sarebbero trattati, Mitchell scriveva al suo destinatario: “Il mio collega cattolico TerriMansfield ci… aggiornerà sullaconsapevolezza del Vaticanorispetto all’ETI”, ovvero le forme di intelligenza extraterrestre. Mitchell non è nuovo a dichiarazioni su questo argomento: sin dalla metà degli anni ’90, l’ex membro dell’equipaggio dell’Apollo 14 si era detto sicuro dell’esistenza degli UFO, anche in virtù di fonti militari che aveva potuto consultare.
La pubblicazione dell’ultima serie di messaggi riservati suscita polemiche nello staff di Hillary Clinton: in particolare, il coinvolgimento di John Podesta viene considerato un tentativo di screditare gli uomini di fiducia dell’ex first lady. Dalla direzione della campagna presidenziale della candidata democratica hanno replicato denunciando che alcuni agenti dell’intelligence russa stanno utilizzando WikiLeaks per “immischiarsi nelle nostre elezioni” e aiutare Donald Trump ad essere eletto alla Casa Bianca. Un portavoce è andato anche oltre, attaccando direttamente Julian Assange, affermando che lo scopo del fondatore di WikiLeaks è quello di“danneggiare” la Clinton.

Tratto da “Il Fatto Quotidiano” del 9/10/16

In un altro messaggio intercettato dai whistleblower, Mitchell avverte Podesta della probabilità che un nuovo conflitto scoppiare nello spazio. “Possiamo ragionevolmente ritenere – scrive l’ex astronauta – che siamo più vicini che mai ad una guerra nello spazio. La maggior parte dei satelliti che orbitano intorno alla Terra appartengono appartengono a Stati Uniti, Cina e Russia. E i recenti test di armi anti-satellite – prosegue Mitchell – non aiutano esattamente a rasserenare il clima di paura”.

Windows 10 fa spazio a Ubuntu 16.04

7 settembre 2016. Alle 22:00, stufo dell’instabilita’, dei continui crash, e dei continui aggiornamenti (chissà x fare che cosa!) decido di migrare il PC casalingo all’ultima release di Ubuntu, la 16.04. Anche qui Microsoft ci mette lo zampino…sul disco ho due partizioni,quella del S.O. e una dati. Quella del S.O. la formatto ext4, e vi installo Linux, l’altra la lascio intonsa con 10 gb di foto..